Descrizione

Luise Gottsched, Il testamento, a cura di Maurizio Pirro - marzo 2025

La “Gottschedin”, secondo la dicitura imposta dall’uso settecentesco, traduce instancabilmente, dall’inglese e dal francese, opere teatrali (Addison, Pope, Molière, Voltaire, Destouches) e scritti saggistici (un’antologia dello “Spectator” e una del “Guardian”, una raccolta degli Atti dell’Académie des inscriptions et belles-lettres di Parigi, scritti di John Eachard, Ambrose Phillips, Claude Buffier, Jacob Friedrich von Bielfeld, Louis de Baeusobre, Pierre-Louis Moreau de Maupertuis); partecipa sistematicamente, spesso in modo oscuro e anonimo, alla produzione delle grandi opere firmate dal marito, curandone la parte redazionale o i paratesti, e coordinando in diversi segmenti il lavoro collettivo del cenacolo; scrive drammi, soprattutto commedie, che compaiono in una delle raccolte promosse da Gottsched, la Deutsche Schaubühne pubblicata in sei volumi dal 1741 al 1745. Questa antologia, nelle intenzioni dello scrittore, avrebbe dovuto fornire alla cultura teatrale tedesca la base per la creazione di un canone innovativo, prima attraverso la traduzione di opere di riferimento, poi con la composizione di opere originali, tanto nel campo della tragedia quanto in quello della commedia. [...] Gottsched guarda a una riforma delle istituzioni drammatiche, al consolidamento dei primi rudimentali aspetti di professionalizzazione, a un ridimensionamento, nella pratica della rappresentazione, dei caratteri individuali e performativi più resistenti all’idea di messinscena come prestazione collettiva.
(Dalla Postfazione di Maurizio Pirro)

CONSIGLIERE VON ZIEGENDORF  Il mondo è diventato strano. Anche le cose che piacciono a tutti non possono più esser dette con franchezza. Bisogna edulcorare le parole, indorarle e avvolgerle in non so quale bambagia; ascoltarle non basta più, bisogna interpretarle.
AMALIE Sì, il mondo è diventato più raffinato.
CONSIGLIERE VON ZIEGENDORF  Ma quello che conta non è cambiato: trovarsi un marito o una moglie, vale a dire lo stesso problema che avevamo noi. Solo che noi andavamo subito al punto.
AMALIE (ridendo) Ne sono convinta.
CONSIGLIERE VON ZIEGENDORF  Tra me e mia moglie è andata così. A dire la verità, era troppo ricca perché potessi mai immaginare che mi avrebbe voluto. Un mio amico, più ricco di me e di migliore famiglia, ma né bello né di buone maniere, mi pregò di informarmi a suo nome se lei poteva avere interesse nei suoi confronti. Io ero certo di aver svolto con bravura il mio compito, ma lei capì subito che cosa desideravo e mi disse senza troppi giri di parole che per il mio amico non c’era niente da fare, ma che se io volevo avrebbe sposato me. Non so se ero più sorpreso o felice, e ci fidanzammo all’istante. A quei tempi si faceva così, e tutto andava benissimo.
AMALIE Mi pare un modello di corteggiamento laconico!
CONSIGLIERE VON ZIEGENDORF  Questo modo di prender moglie mi è piaciuto così tanto che lo considero tuttora la cosa migliore del mio matrimonio.
(Estratto da L.G., Il testamento, pp. 15-18)

Le commedie di Luise Adelgunde Victorie Gottsched (1713-1762) ebbero in Germania qualche decennio di grande fortuna, ma furono poi soppiantate dai cambiamenti del gusto che imposero un modello di comicità meno legato alla stigmatizzazione del vizio e alla punizione morale del colpevole. La scrittrice lavorò per il teatro soprattutto fra il 1740 e il 1750, come traduttrice e autrice in proprio, al servizio del programma di rinnovamento della scena tedesca elaborato dal marito Johann Christoph Gottsched. Il sodalizio con questa importante figura di riformatore della lingua e della cultura in Germania fu molto produttivo e prese corpo in una stupefacente quantità di progetti, ma fu anche assai tormentato sul piano personale: Luise, che possedeva una cultura raffinata e una smisurata capacità di lavoro intellettuale, si ritrovò spesso confinata in una posizione ancillare e non riconosciuta. Gli anni recenti hanno visto nella germanistica una accensione di interesse per il suo lavoro, con l’obiettivo di restituirle la piena autonomia che le è propria.

Ph. Lamantica Click