ABOVE

Lamantica e Calibano collaborano alla pubblicazione del romanzo della bresciana Sara Firmo, un suggestivo affresco che copre tre quarti del secolo scorso, dalla Germania nazista alle peregrinazioni tra Francia, Inghilterra e Italia nel dopoguerra fino agli agli anni ’90, passando per i movimenti studenteschi sessantottisti e le resistenze più o meno informali, negli intrecci di vita e pensiero di tre folgoranti figure femminili.

Dalla lunga intervista che Lia Chiaromonte (immaginaria scrittrice, ormai ottantenne) rilascia a Margherita, emergono la sua giovinezza nella disperata Berlino nazista, un grande amore adolescenziale, la violenza e la disperazione di un vissuto personale che non ha mai smesso di interrogare la vita e l’arte, alla ricerca del significato delle cose. Margherita, seconda voce narrante, è un personaggio senza una direzione, privo di quelli che sono considerati i valori del mondo civile, e, per conseguenza, anche dei suoi più diffusi preconcetti. Sono tuttavia proprio la sua ferocia e il suo sdegno a fornire a Lia la chiave interpretativa che cercava.

 

«Per tutto il tempo del brano rimase immobile, fissando un punto ben preciso del tavolo, concentrata, come un’anziana donna di sasso. Quando il brano finì, mi tese il walkman.

“Ancora” disse.

Riportai indietro il nastro. Ascoltò, sempre immobile e silenziosa. Un’altra volta.

Un’altra.

Quando finì, volle che lo riascoltassimo insieme.

Nel finale, le due voci s’inseguono, ripetendo I’m not hungry… I’m not hungry…, quasi fosse un incantesimo, mentre gli strumenti ricamano su quella considerazione banale, ma foriera di destino – che consiste nel non avere fame, non averne più, neppure davanti al desco più ricco ed elaborato che si possa immaginare…

In quel momento, Lia mi guardò dritta negli occhi.

Le nostre teste erano vicine, per via dei fili delle cuffiette. Una specie di versione tecnologica di un drago a due teste; ma la bizzarria vera era che una di quelle teste fosse tanto vecchia e l’altra tanto giovane – mentre, per norma sociale, le cuffie si dividono con i coetanei, su autobus affollati, nel disperato tentativo di creare una zona franca dall’invasione acustica del mondo reale.

Era impressionante, l’effetto complessivo che faceva – mentre, tutto intorno, i Temple of the Dog ripetevano, con quell’insistenza anni Novanta, che no, non avevano fame, no, non avevano fame, no, non avevano fame…»

 

IL LIBRO È DISPONIBILE DA APRILE 2023 SUL SITO DI CALIBANO EDITORE O CONTATTANDO LAMANTICA VIA MAIL/FORM NELLA NOSTRA PAGINA CONTATTI.

 

Sara Firmo è nata nel 1977 a Brescia e vive a Urbino. Si dedica da sempre alla scrittura di racconti, poesie, romanzi e saggi, a tema letterario, storico e psicologico. Si occupa di educazione e sostegno all’infanzia e all’adolescenza. Per la casa editrice Albatross-Il filo ha pubblicato nel 2010 il saggio La vita migliore.

 

RITAGLIO copertina

 

 

Leaver a comment